Foto di Mario Giorgio Signoretti
Foto di Mario Giorgio Signoretti

Lettera di presentazione:

 

Mi chiamo Mario Giorgio Signoretti, ho quasi 62 anni , vivo in Ancona dal 1961 ma non mi sento anconitano avendo vissuto molto tempo in altre città per lavoro ed essendo la mia famiglia laziale.Amo questa città ma non la "condivido" in termini Facebook. Le mie esperienze giovanili sono state essenzialmente tre: giudice di gara FIDAL (atletica),AIESEC (studenti internazionali di Economia) e scoutismo.La piu' significativa è stata lo scoutismo che vissi con ruoli a tutti i livelli.
L'esperienza che piu' mi formo' fu quella di Maestro dei Novizi che, a contatto con giovani sedicenni, mi porto' vicino alle problematiche giovanili e formative (1970/1973) creando in me anche buone basi per l'incarico di formatore aziendale che ebbi molti anni dopo (1988/1991). A livello scolastico ho frequentato l'istituto tecnico commerciale, diplomandomi ragioniere, poi 4 anni di Economia non laurendomi pero' per un solo esame.I titoli non mi sono mai piaciuti."dottori tanti,signori pochi e signoretti ancora meno". Nell'ambito lavorativo mi sono mosso in due aree: computer e assicurazioni. Inizio infatti nel 1973 come venditore analista di computer ; nel 1975/76 mi costringono a prestare servizio militare che svolsi in Aeronautica,nella scuola sottufficiali, col ruolo di addetto alle comunicazioni.Nel 1976 parto per Roma, lavorando come funzionario di vendita nel settore office automation con la Kalle Infotec, serissima azienda del gruppo Hoechst.Poi mi sposto a Bologna per  una breve parentesi con la RIV-SKF sempre come commertciale.

Nel 1979 torno ad Ancona come capo ufficio procuratore di una grande Agenzia di Assicurazioni della Fondiaria.Nel 1981,sono Ispettore Commerciale per la regione Marche della PHILIPS computer e nel 1982, data la mia duplice esperienza assicurativo-informatica divento responsabile marketing (sempre Philips) della procedura per le assicurazioni, trasferendomi a Milano. Per motivi personali devo tornare ad Ancona e seguo l'agenzia di assicurazioni di cui ero socio sino al 1986, anno in cui l'azienda mi chiede di diventare ispèttore commerciale per l'Abruzzo, trasferendomi cosi' a pescara.Grazie ai risultati sul campo torno nel 1988 ad Ancona, come ispettore Commerciale per le marche e nel contempo seguo l'incarico di formatore commerciale.Nel 1991 mi trasferisco a Napoli come dirigente di una società Di brokeraggio ma per due seri motivi tornero' presto ad Ancona, il primo fu lo stato precario di salute di mia madre e poi l'odore di camorra che si respirava nella società. Segui l'agenzia e mia madre, deceduta nel 2008 .Oggi cerco una occupazione soddisfacente in campo commerciale, attualmente svolgo l'attività di consulente assicurativo.
I migliori saluti,
Mario Giorgio Signoretti

Articoli :

I GRATTACIELI DI DUBAI, PARADISO PER TURISTI,VIOLENZE E ABUSI PER I LAVORATORI.

A Dubai c'è una violentissima forma di schiavitù ,a noi contemporanea, proprio
all'ombra dei grattacieli simbolo della potenza del capitalismo arabo inglese .
Infatti migliaia di lavoratori e lavoratrici immigrati, oltre 500.000, lavorano
a Dubai in condizioni di quasi schiavitu'.
Mi interessero' in questa sede esclusivamente alle condizioni delle
lavoratrici filippine emigrate a Dubai.

Nelle filippine il governo spinge all'immigrazione,essendo le rimesse degli
emigrati l'unica forma di entrata consistente,istituendo addirittura agenzie
governative per la ricerca di posti all'estero.Ma queste agenzie sono poco
corrette e molto corrotte; infatti procurano posti all'estero solo se la
candidata paga una quota anche di 2.000 dollari (cifra molto alta da loro,
salario medio a Manila 150 euro mensili) e vedrà trattenuta una parte dello
stipendio che andrà a percepire.Inoltre dovrà lavorare almeno due anni senza 
poter tornare con stipendi  medi di 200 dollari.

Queste lavoratrici spesso si indebitano per poter partire e non avendo
possibilità di ritorno ne' alternativa di lavoro finiscono in condizioni di
fragilità rispetto al datore di lavoro che sapendo bene questo non si fa
scrupoli ad abusare sia con retribuzioni non pagate,sia con violenze e stupri
ma il pallino degli arabi è la sodomizzazione.Molte filippine sono rifugiate
presso le ambasciate e in luoghi nascosti alle rappresaglie dei datori di
lavoro. Il governo filippino, noto per non assistere i propri lavoratori
all'estero, non fa nulla mentre ad esempio l'Indonesia ha proibito alle proprie
donne di lavorare negli Emirati Arabi.

Naturalmente c'è anche chi muore o rimane paralizzato per buttarsi da una
finestra per evitare una sodomizzazione di gruppo..ma per la polizia sono
incidenti..sempre incidenti.

E noi che facciamo? pubblicizziamo Dubai come vacanza...ma quando una cosa è
fatta col sangue....non sarà benedetta.
Voi andate pure a Dubai....io scelgo luoghi di non sfruttamento.

Mario Giorgio Signoretti


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